L'inclusione scolastica è un diritto fondamentale, sancito dalla Costituzione Italiana e dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Tuttavia, recenti sviluppi giudiziari hanno messo in discussione questo diritto. La recente sentenza del Consiglio di Stato n. 7089/24 ha confermato la legittimità della riduzione delle ore di assistenza per l'autonomia e la comunicazione ad un alunno con disabilità rispetto a quelle assegnate dal Comune l’anno precedente. Questa decisione ha acceso un dibattito, mettendo in luce le sfide ancora esistenti nel garantire un sistema educativo veramente inclusivo.
La Sentenza che Minaccia l'Inclusione Scolastica
La riduzione delle ore di assistenza per gli studenti con disabilità, motivata dalla carenza di fondi comunali, rappresenta un pericoloso arretramento nel percorso verso un'istruzione inclusiva. Questa decisione compromette l'equità del sistema scolastico, vanificando anni di impegno da parte di associazioni e famiglie per garantire pari opportunità a tutti gli alunni. Il rischio è quello di creare una disparità tra territori, dove il diritto all'inclusione scolastica dipende dalle risorse economiche locali.
Il Diritto all'Inclusione Scolastica
L'educazione scolastica è uno dei pilastri della crescita personale e sociale. Per gli studenti con disabilità, essa non si limita all’apprendimento curriculare, ma promuove lo sviluppo delle loro potenzialità e garantisce pari opportunità. In Italia, la Legge 104/1992 e il Decreto Legislativo 66/2017 stabiliscono che ogni studente con disabilità ha diritto a un Piano Educativo Individualizzato (PEI), strumento indispensabile per garantire una piena partecipazione alla vita scolastica. Tuttavia, la realtà nelle scuole italiane mostra ancora significative disparità nella distribuzione delle risorse, con conseguenti difficoltà nell’implementazione di un vero sistema educativo inclusivo.
Una Sentenza Contro l’Equità nel Sistema Educativo
La decisione del Consiglio di Stato potrebbe rappresentare un pericoloso precedente, consentendo agli enti locali di ridurre il sostegno agli studenti con disabilità in base alle risorse economiche. Questo va contro il principio di equità nel sistema educativo, un tema fortemente sostenuto anche dal Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha definito la sentenza "ingiusta".
L'Impegno di Anffas per l'Inclusione Scolastica
Anffas si impegna a tutelare i diritti delle persone con disabilità, attraverso un costante dialogo con le istituzioni e la partecipazione a tavoli di lavoro per la definizione di politiche scolastiche più inclusive. Solo attraverso un'azione collettiva sarà possibile costruire una scuola realmente inclusiva, in cui le risorse siano distribuite in modo equo e il personale educativo sia adeguatamente formato per rispondere alle esigenze di ogni studente.
Il Futuro dell’Inclusione Scolastica in Italia
Affinchè l'inclusione scolastica diventi una realtà e non resti solo un ideale, è necessario che tutte le istituzioni, dal governo centrale agli enti locali, si impegnino con determinazione.
L'inclusione richiede azioni concrete: investire in risorse adeguate, assicurare il giusto numero di assistenti e formare gli insegnanti sulle necessità degli studenti con disabilità. Solo così si potrà costruire un sistema educativo capace di offrire pari opportunità e valorizzare tutte le persone, contribuendo a creare una società più giusta ed equa.
Il futuro di una scuola inclusiva in Italia dipenderà dalla volontà politica e sociale di superare le sfide attuali, e di considerare l'inclusione non come un costo, ma come un investimento per il bene comune.